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Nuovi radar in onde corte 

L'utilizzo di radar in onde corte risale alla seconda guerra mondiale quando gli inglesi costruirono la rete Chain Home che doveva proteggere la Gran Bretagna dagli attacchi aerei tedeschi grazie ad un complesso sistema di trasmettitori e ricevitori sui 20 Mhz. Questo primo impianto sperimentale permise di scoprire la funzionalità principale di una radar ad onde corte e cioè la possibilità di “vedere” oggetti in volo e sul mare anche oltre l'orizzonte ottico. Sfruttando questa possibilità nell'immediato dopoguerra, in quella che gli storici avrebbe poi definito come “guerra fredda”, i russi costruirono degli enormi impianti radar HF per controllare gli Stati Uniti e soprattutto per creare una rete di allerta per il lancio di missili  balistici. Questi enormi radar, con potenza di migliaia di Kwatt furono i responsabili del famoso 'Russian Woodpecker' (il picchio russo) un disturbo presente in tutta la banda delle onde corte che ha disturbato per anni radioamatori e utilizzatori professionali di queste frequenze. Il ticchettio continuo è stato in onde corte il simbolo della Guerra Fredda e la sua sparizione, in coincidenza della Glanost russa, ha permesso finalmente di liberare le bande basse hf da questo fastidioso disturbo. Oggi  i principali radar hf che furono costruiti in quegli anni vengono usati sia per il controllo a lunga distanza del traffico aereo e sia per lo studio delle correnti degli oceani. Questi impianti “storici” usano oggi potenze minori e non hanno mai avuto problemi di interferenze con il mondo dei radioamatori. Esistono però dei nuovi radar in onde corte che hanno iniziato la loro attività di “controllo e ricerca” proprio in questi ultimi anni e che stanno ricominciato ad riprendersi la fama di “disturbatori” delle HF. Questi impianti sono nati come strumento di contrasto all'immigrazione clandestina oppure sono usati nella generica “guerra al terrorismo” che sembra essere oggi lo scopo di ogni nuova acquisizione di tecnologia militare. Le segnalazioni di questi nuovi “disturbatori” arrivano sia da singoli radioamatori ma anche da strutture più complesse come lo Iaru Monitoring Service servizio curato da tutte le associazioni radio amatoriali europee. In Europa vengono segnalate ogni mese le intrusioni dei segnali del radar della Forze Inglesi installate a Akrotiri Cipro attivo dai 10 ai 14 mhz oppure del vecchio Radar Russo che riappare talvolta intorno ai 14350 Khz. Quest'ultimo radar è questo installato nel 1950 e grazie a tre potenti fasci di antenne (vedi Fig. 1) può controllare il traffico aereo di tutta l'area delle repubblica Russe e buona parte del continente americano. Viene segnalato spesso attivo un radar Oth (Over The Horizon) Iraniano attivo intorno ai 10 Mhz e un'impianto installato nel sud della Cina che disturba le bande radioamatoriali dei 7 e 3.5 Mhz. Il progetto più preoccupante per l'occupazione delle bande ham arriva invece dall'Australia dove il governo ha iniziato la costruzione di una complessa rete di Radar OTH operanti in onde corte da utilizzarsi per la lotta all'immigrazione. Questi impianti hanno iniziato a dare seri problemi ai radioamatori in tutta l'area del Pacifico con diversi disturbi nella banda dei 40 metri e in quella degli 80 metri. Anche in America sono allo studio diversi progetti di riutilizzo di questi radar come strumento flessibile per il controllo dei cieli e degli oceani e la Rayteon ha presentato un nuovo modello denominato ROTHR (Relocatable Over-the-Horizon Radar) che è stato installato in test in Alaska e utilizza per la ricezione di segnali un'antenna lunga ben due chilometri. Il mondo militare vede di buon occhio i vecchi radar hf che nonostante le enormi antenne hanno dei costi di gestioni decisamente più bassi rispetto a impianti a microonde che utilizzano tecnologie più complesse ma hanno una portata decisamente minore. Non stupiamoci quindi dell'aumento di Qrm nelle nostre bande radio amatoriali in onde che nonostante rappresentino un “antico sistema” di comunicazione globale fanno di nuovo gola al mondo dei militari che sembrano non fermarsi davanti alle allocazioni internazionali di banda stabilite dall'ITU e ci disturbano senza problemi. Oltre a questi impianti militari sono sempre più utilizzati i radar HF per lo studio delle maree e delle correnti dei mari e degli oceani. In Italia sono attivi tre di questi impianti installati lungo la costa italiana a Sud del delta del Po. In Europa un potente impianto è attivo in Finlandia gestito dal Finnish Meteoreological Institute per lo studio delle Ionosfera e delle correnti del Mare del Nord. La maggior parte di questi impianti utilizza la tecnologia della società californiana Codar che ha realizzato l'Ocean Sensors (COS) un radaf Hf che utilizza la frequenza compresa tra 4.3 - 5.4 MHz. Tutti questi impianti producono un disturbi tipico che si presenta o come un ticchettio continuo su una singola frequenza HF o se operano in modalità “sweep” come un fischio che velocemente attraversa le bande Hf. Per segnalare disturbi di questi tipo il sito di riferimento è quello dello Iaru Monitoring Service coordinato dal radioamatore OD5TE  Hani Raad  reperibile all'indirizzo internet  http://www.iarums-r1.org/