costa e nolan ed.
gomorra
gomorra: territori e culture della metropoli, costa e nolan editori, lire quindicimila, numero uno febbraio 1998 (in programma l'uscita del gomorra magazinenumero due a giugno. tema: le aree dismesse, quartieri mutanti). 
"mappe, addio! L'immagine è nomade">>> 
questo il titolo di uno dei più interessanti interventi apparsi su gomorra, un nuovo strumento di riflessione che va ad aggiungersi ai pochi luoghi di dialogo sul tema dell'architettura urbanistica e del significato mutante della crescita dei luoghi metropolitani. 
gia' baudrillard almeno 20 anni fa ripeteva che l'immagine fotografica aveva totalmente contraddetto se stessa e il suo stesso senso attraverso la riproduzione elettronica: oggi la realtà delle immagini è di gran lunga più radicale della realtà naturale, afferma viviana gravano nel suo intervento.  
ci troviamo in un momento storico nel quale prima ancora della forma è il segno a portare il significato, a introdurre e presentare la realtà (...ma non è sempre stato cosi? gli indiani non usavano il fumo dei loro grandi falo' per comunicare con le vicine tribu?). 
gomorra prende in considerazione un nonluogo a caso, la stazione di rifornimento di benzina. attraverso una ricerca a tratti saccente ma non priva di felici intuizioni, gomorra celebra il rito della purificazione, del meaculpa nei confronti di un luogo cosi poco considerato in passato, la pompa di benzina, ormai eretta a fonte di salvezza. 
"interferenze progettuali - o progetto", insieme ad alcuni altri interventi, sembra smitizzare la realtà per dare ampio spazio al nulla (o forse ad un campo di indagine ancora scarno di indagini, ricerche e approfondimenti sul campo). ma oggi parliamo di gomorra perchè siamo grati che vi siano termini di paragone pù o meno onorevoli, che possano fornire gli strumenti per prove più all'altezza della situazione. 
non ci servono prese di posizione sui ruoli e sulla validità dei progetti, abbiamo capito che non servono tante pagine (130) ma che solo attraverso la costituzione di un vero gruppo di studio, dove la sintesi oltrechè l'analisi vengano messe in gioco. 

"...la rivista ritiene allora che sia necessario far precedere le raffinate analisi sulle categorie economiche e sulle riforme istituzionali dalla definizione di questo fatto asociale  che la politica non riesce ancora a determinare: e cioe' la presenza di una nuovo figura individuale, non soggetto formale di diritti tesi a riunire cio' che è separato, ma figura concreta che vuole redditi e che ricerca, al di là della miseria della partecipazione e della cittadinanza, il massimo di libertà negativa (dire di no, rifiutarsi, sottrarsi) e materiale (redditi, mobilità, consumo)". 

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